Dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012:
"(...)La presenza di bambini e adolescenti
con radici culturali diverse è un fenomeno ormai strutturale e non può più
essere considerato episodico:
deve trasformarsi in un’opportunità per tutti.
Non basta riconoscere e conservare le diversità preesistenti, nella loro pura e
semplice autonomia. Bisogna, invece, sostenere attivamente la loro interazione
e la loro integrazione attraverso la conoscenza della nostra e delle altre
culture, in un confronto che non eluda questioni quali le convinzioni
religiose, i ruoli familiari, le differenze di genere.
La promozione e lo sviluppo di ogni
persona stimola in maniera vicendevole la promozione e lo sviluppo delle altre
persone: ognuno impara meglio nella relazione con gli altri.
Non basta
convivere nella società, ma questa stessa società bisogna crearla continuamente
insieme.
(...)I problemi più importanti che oggi toccano il nostro continente e l’umanità
tutta intera non possono essere affrontati e risolti all’ interno dei confini
nazionali tradizionali,
ma solo attraverso la comprensione di far parte di
grandi tradizioni comuni, di un’unica comunità di destino europea così come di
un’unica comunità di destino planetaria.
(...)Perché gli studenti acquisiscano una
tale comprensione, è necessario che la scuola li aiuti a mettere in relazione
le molteplici esperienze culturali emerse nei diversi spazi e nei diversi tempi
della storia europea e della storia dell’umanità. La scuola è luogo in cui il
presente è elaborato nell’intreccio tra passato e futuro, tra memoria e
progetto"