domenica 6 ottobre 2013

Il compito della scuola...per una nuova cittadinanza

Dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012:

"(...)La presenza di bambini e adolescenti con radici culturali diverse è un fenomeno ormai strutturale e non può più essere considerato episodico:
 deve trasformarsi in un’opportunità per tutti. 
Non basta riconoscere e conservare le diversità preesistenti, nella loro pura e semplice autonomia. Bisogna, invece, sostenere attivamente la loro interazione e la loro integrazione attraverso la conoscenza della nostra e delle altre culture, in un confronto che non eluda questioni quali le convinzioni religiose, i ruoli familiari, le differenze di genere.

La promozione e lo sviluppo di ogni persona stimola in maniera vicendevole la promozione e lo sviluppo delle altre persone: ognuno impara meglio nella relazione con gli altri.
Non basta convivere nella società, ma questa stessa società bisogna crearla continuamente insieme.

(...)I problemi più importanti che oggi toccano il nostro continente e l’umanità tutta intera non possono essere affrontati e risolti all’ interno dei confini nazionali tradizionali, 
ma solo attraverso la comprensione di far parte di grandi tradizioni comuni, di un’unica comunità di destino europea così come di un’unica comunità di destino planetaria. 
(...)Perché gli studenti acquisiscano una tale comprensione, è necessario che la scuola li aiuti a mettere in relazione le molteplici esperienze culturali emerse nei diversi spazi e nei diversi tempi della storia europea e della storia dell’umanità. La scuola è luogo in cui il presente è elaborato nell’intreccio tra passato e futuro, tra memoria e progetto"

martedì 30 giugno 2009

Il posto giusto per questo ShOuT

Da qualche settimana i bambini delle scuole elementari hanno ricevuto le pagelle.
Mi trovavo in un luogo molto frequentato dalle loro madri, la parrucchieria, e non volendo ho assistito ad una conversazione: chiedevano il meglio per i propri figli...

Mamma y: Sei andata a prendere la pagella di tuo figlio?
Il mio ha avuto tutti 9, ma la maestra mi ha detto che è difficile che lei metta 10 quindi posso considerare quel voto come il massimo.
Mamma x: Si, si anche il mio. Ma è giusto che gli metta questi voti, sono bambini molto intelligenti ed educati!
Anche in condotta gli ha messo 9.
Mamma y: Si...ma quello lo ha messo anche al bambino marocchino...
Mamma x: DAVVERO?!?!
Mamma y: E si... e invece sono andati a bocciare la figlia di W.
Mamma X: Mamma mia non ci posso credere!...
Ma visto che c'erano non potevano liberare la classe da quel marocchino! Sicuramente farà una puzza... soprattuto in quel buco di classe.... ahahah.
Mamma Y: E tanto si ritira... loro non ci tengono come noi all' istruzione.

Non ho commentato quel giorno e non lo farò ora... anche perchè non credo ce ne sia bisogno.
Su una cosa, però, ho riflettuto ... Noi e gli Altri, forse, ancora dobbiamo imparare a convivere.


sabato 27 giugno 2009

Una scuola esemplare.......?!

Ciao a tutti...pensavate..che una volta che avessi finito l'esame...sarebbero finiti i miei post? Bè vi sbagliavate eh..eh.
Allora dove eravamo rimasti? Si..ecco avevamo fatto il punto su tutto il nostro discorso...riguardo alla necessità di perseguire una nuova cittadinanza per l'integrazione...

Ebbene quest'oggi vorrei portare alla luce una realtà che molto si collega a tutti i discorsi fatti finora e che ha come protagonisti dei bambini. Sto parlando della scuola Carlo Pisacane di Roma.


Non so se qualcuno di voi ne ha già sentito parlare...in ogni caso ... è una scuola elementare ad alta densità multietnica, che nei scorsi mesi ha attirato l'attenzione pubblica per il disagio di alcuni genitori italiani nel mandare i loro figli a scuola.
In questo contesto più che mai mi pare doveroso mostrare l'altro lato della medaglia e perciò vi posto una lettera scritta da un altro gruppo di genitori che invece si rende conto dell'enorme ricchezza culturale che rappresenta questa scuola e che
I BAMBINI NON DEVONO PAGARE I CONFLITTI DEI GRANDI:

“Siamo un gruppo di genitori della scuola elementare Carlo Pisacane di Roma. A seguito delle polemiche sollevate sulla nostra scuola nei giorni scorsi ed esasperati dai toni minacciosi di alcuni genitori e dalle dichiarazioni di discredito apparse sui media, scriviamo per far conoscere anche un altro punto di vista. Il VI municipio di Roma, e Torpignattara in particolare, non sono un ghetto ma una realtà multiculturale dove la progressiva penetrazione dei migranti ha reso evidente l’esigenza di confrontarsi con il problema dell’integrazione dei nuovi arrivati nella società. L’integrazione può essere la semplice annessione dei pochi nella cultura dei molti, scelta che comporta l’assunzione di rischi di non poco conto, o la condivisione di una realtà comune in continuo cambiamento, nel rispetto reciproco e senza omologazioni. Sperando che l’intento comune sia quest’ultimo, è chiaro che la scuola ricopre un ruolo di prim’ordine perché il bambino straniero, che impara la lingua spesso meglio e più in fretta degli adulti, e che interagisce quotidianamente con i coetanei, può diventare il primo mediatore culturale della famiglia, trasferendo ad essa la cultura indigena. Una lunga premessa per dire che quanto sta accadendo intorno alla nostra scuola è mortificante e ignobile: mortificante perché non viene riconosciuto quanto da anni la scuola sta facendo per la socializzazione e l’integrazione tra i bambini; ignobile perché si sta volontariamente squalificando la competenza del corpo docente, che ha dimostrato di saper offrire ai bambini, con una didattica di qualità, la possibilità di un apprendimento scolastico senza lacune o ritardi. In prima elementare i nostri figli, italiani, bangladesi, romeni, polacchi, colombiani, filippini, algerini o egiziani, stanno imparando a leggere e scrivere in stampatello e corsivo. Riconoscono i numeri pari e dispari, ordinali e cardinali, eseguono le addizioni con “3 numeri” e qualcuno, avendo capito “la magia” delle operazioni, sa già eseguire le sottrazioni prima che la maestra le abbia spiegate. Insomma, arrivano alle medie senza difettare di preparazione o
conoscenza, come affermato più volte dagli organi preposti alla valutazione didattica. Ma soprattutto vanno a scuola sereni e incontrano i compagni italiani, bangladesi, romeni, polacchi, filippini, algerini, colombiani o egiziani, alle feste, in palestra o al cinema. La Pisacane non è un Eden. I problemi tra chi non parla la stessa lingua ci sono e non si possono negare, ma non si deve trasferire nella scuola il conflitto tra adulti che ha origine nelle difficoltà del quartiere. E’ complicato chiedere di versare 5 euro per la cassa comune o tradurre il verbale del consiglio di classe, ma è anche bello scoprire che all’iniziativa, a pagamento, del teatro per carnevale ha aderito l’85% dei bambini. Screditare la Pisacane è un atto vigliacco operato da chi vuole usare i bambini per fini diversi da quelli dell’integrazione e della cultura, costringendoli a subire l’insofferenza e l’ostilità di chi si nasconde dietro all’integrazione per mascherare il “gattopardesco” desiderio di cambiare tutto senza cambiare nulla. Rivolgendoci a loro ci viene da dire: attenzione, quello che si semina si raccoglie. Rivolgendoci a voi, che leggete, un invito: venite a vedere, la Pisacane è aperta a tutti!. Paola Piovesan, Tiziana Catonio, Silvia Miele, Rupali Gomez, Ahlam Soudi, Elena Cercere, Edith Pilien, Andrei Perianu, Chen Mei, Ombretta Burla, James Gomez, Adnan Chami, Rid Ali, Xiao Juan (22 febbraio 2009).

Lettera pubblicata su Metropoli di Repubblica del 22 febbraio

Finora spesso e volentieri ci siamo mantenuti sul teoretico...ora invece affrontiamo un tema vero e reale e...mi piacerebbe trovare molte vostre risposte e proposte a riguardo per due motivi:
il primo per capire se il mio blog ha dato o meno i suoi frutti dal momento che l'obbiettivo primario, attraverso l'analisi di numerosi punti di vista e lo sguardo da numerose angolature, era quello di suscitare in voi uno spostamento di prospettiva per cogliere più punti di vista possibili in modo da poterli poi trasferire nella realtà quotidiana..e questo argomento che oggi vi propongo è più che mai un banco di prova, in quanto non si tratta di teoria ma di vita activa...in cui un cittadino del mondo dovrebbe esprimere il proprio pensiero e guidarlo per agire nella giusta direzione...

Il secondo motivo per cui mi aspetto che rispondiate in numerosi?
Semplice...c'è ancora chi deve sostenere l'esame..quale occasione migliore di dimostrare di aver afferrato il discorso sulla collaborazione, la conoscenza e la crescita condivisa di sapere sul web?
Ci tengo però a sottolineare che il mio invito:COMMENTATE, PROPONETE, DISCUTETE...vale sempre... anche dopo l'esame...in quanto il vero esame è la vita....(uau come sono filosofica...eh eh..)

E allora...candidati e non ..fatevi sotto!!!!

lunedì 22 giugno 2009

Per fare il punto...

Molti sono stati gli argomenti finora trattati nell'ambito del rapporto NOI E GLI ALTRI e a questo punto non mi rimane che suggervi di accogliere l’affermazione socratica del conosci te stesso come un invito e un impegno, per il raggiungimento di una matura e consapevole acquisizione e comprensione del sé, in direzione del fine educativo della formazione alla nuova cittadinanza, punto cardine per la realizzazione dell’integrazione.
Nella realtà odierna
“l’ultimo continente sconosciuto è l’uomo stesso”
Edgar Morin, Il paradigma perduto. Che cos' è la natura umana? Feltrinelli, Milano,2001


Noi, in quanto uomini, dovremmo fare in modo di conoscerlo. Per incontrarlo, però, dobbiamo prima incontrare noi stessi e conoscere la nostra intimità profonda e i significati nascosti che ci hanno reso e continuano a renderci quello che siamo.
Solo portando avanti un sincero lavoro autobiografico su noi stessi, un autoesame, saremo in grado di percepirci come soggetti responsabili della propria storia.
E, una volta che avremo fatto luce in noi, saremo pronti per comprendere non solo quello che l’uomo ha compiuto e continua a compiere nel mondo, ma anche le possibili e giuste strade da percorrere nel nostro lungo cammino.
La nostra storia, fatta di sbagli e di conquiste, deve essere un esempio e una guida per tutti noi. Ed, inoltre, procedendo verso una continua rielaborazione e interpretazione della nostra intimità e della nostra storia, potremo giungere alla ri- scoperta dell’altro come parte di noi.
Il regno del “mordi e fuggi” , che ci circonda, troppe volte ci lascia con l’amaro in bocca. Ma, se non ci fermiamo a riflettere, continuerà a farlo, lasciandoci vegetare nella nostra vita.


Se invece ci renderemo conto che, proprio perché viviamo, non solo abbiamo il diritto di vivere, ma anche l’obbligo di vivere una vita che valga la pena di essere vissuta, allora capiremo quanto sia importante coltivare la nostra umanità.

“ I cittadini che coltivano la propria umanità devono concepire se stessi non solo come membri di un gruppo, ma anche e soprattutto come esseri umani legati ad altri esseri umani da interessi comuni e dalla necessità di un reciproco riconoscimento”.
Martha Nussbaum, Coltivare l'Umanità, Carocci, Roma, 1999
Un riconoscimento delle differenze e nello stesso tempo dei diritti, delle aspirazioni e delle problematiche condivise.

Comprensione della diversità e dell’alterità, ascolto e dialogo, confronto e rispetto dei valori universali della democrazia sono gli obbiettivi dell’educazione interculturale, che investe sui cittadini per renderli nuovi cittadini responsabili di sé, delle proprie azioni, del mondo e degli altri.
L’uomo, con la sua nuova veste di cittadino glo-cale, potrà vedere la propria ricchezza, la propria speranza e la propria vita nell’altro, indipendentemente dal colore della pelle o dai tratti somatici o dalla cultura.

A tutti è stata concessa una vita da vivere, tutti abbiamo il diritto di viverla e, anche, il dovere di risolvere i problemi che impediscono a chiunque di viverla.

domenica 21 giugno 2009

Ma parliamo un pò di google?





Siamo arrivati alla fine di un percorso prestabilito.....Tanti sono stati i compiti da svolgere e credo che la maggior parte di noi l 'abbia fatto...Una cosa però mi preme particolarmente di fare...ovvero creare un piccolo elogio a quella che è stata la piattaforma che ci ha accompagnati in tutto questo percorso...GOOGLE!!!!
Partiamo con le nozioni basilari:

Google è un motore di ricerca per Internet che si occupa di immagini, foto, notizie, mappe, video, oltre a mantenere una copia cache di tutte le pagine che conosce.La popolarità di Google è talmente grande che in Inglese è nato il verbo "to google" col significato di "fare una ricerca sul web".I suoi servizi:

-AdWords: è il servizio per inserire il proprio sito all'interno dei risultati di ricerca, nella tabella "collegamenti sponsorizzati". Il servizio non è gratuito, ha un costo per click, stabilito dall'inserzionista, che viene scalato dal budget a disposizione ogni volta che un utente clicca sull'annuncio (pay-per-click). È possibile personalizzare ulteriormente la propria campagna pubblicitaria: si può inserire un limite al budget giornaliero, selezionare le aree geografiche dove far comparire l'annuncio, scegliere le parole chiave per la visualizzazione dell'annuncio.

-AdSense:è il servizio di Google che permette agli affiliati di guadagnare inserendo della pubblicità nel proprio sito. L'utente cede a Google uno spazio nella propria home page (solitamente una striscia orizzontale in basso o verticale). L'algoritmo di AdSense scansiona il contenuto delle pagine web degli utenti affiliati. Poi Google inserisce nella sezione i propri annunci pubblicitari in base alle parole chiave trovate. È fondamentale la correlazione semantica tra contenuti della pagina web e annunci: questi ultimi devono essere pertinenti al sito che li ospita.

e molti altri......

Andiamo a dare una sbirciatina ai prodotti google da noi UTILIZZATI...

1. G-MAIL: Gmail è un servizio di webmail gratuito basato su ricerche che integra le caratteristiche più importanti dei tradizionali programmi email con la tecnologia di ricerca di Google. In tal modo, Gmail facilita l'individuazione dei messaggi:
non bisogna più scorrere avanti e indietro la casella di posta per trovare il
messaggio che si cerca. Oltre a un innovativo modo di leggere e monitorare i messaggi, Gmail offre anche 2,9 megabyte di spazio libero per l'archiviazione.

2.
BLOGGER: è uno strumento gratuito di Google per la pubblicazione di blog e per una facile condivisione dei tuoi pensieri con tutti il mondo.

3.TALK: è un applicazione scaricabile caratterizzata dalla presenza di diverse funzionalità che ti permettono di comunicare con gli altri in tempo reale, mediante l'uso di:

Messaggistica istantanea — Per chattare con tutti i tuoi contatti Google Talk e Gmail in tempo reale.

Chiamate vocali da PC a PC gratuite — Per parlare gratis con chiunque sia online e disponga di un client Google Talk.

Invio e ricezione di messaggi vocali — Se la persona che chiami non è disponibile, puoi lasciarle un messaggio vocale.

-Avvisi Gmail sul desktop — Mentre stai utilizzando Google Talk, riceverai la notifica dei nuovi messaggi presenti nella Posta in arrivo di Gmail.

4. DOCUMENTI:Quando inviti altri utenti a modificare o visualizzare un foglio di lavoro, un documento o una presentazione, il tuo elenco contatti di Gmail verrà utilizzato per fornirti un accesso semplice e automatico a nomi e indirizzi email. In questo modo, ogniqualvolta immetti il nome di un utente che è presente nell'elenco contatti di Gmail, l'indirizzo email verrà inserito automaticamente nella casella di invito dopo aver digitato le prime lettere.

5.Google Reader: è un lettore per feed con interfaccia web: un web aggregator.Per accedere al programma è necessario disporre di un Google Account, ovvero lo stesso che consente l'accesso a Gmail, Froogle, My Search History ed ai molteplici servizi aggiuntivi.Lo stile dell'interfaccia ricorda molto Gmail e la nuova versione di Google Groups. Anche in Google Reader il team di sviluppo non si è certo dimenticato di ricorrere ad AJAX, tecnologia che sembra oramai essere parte integrante di qualsiasi piattaforma realizzata dal motore di ricerca.Non manca neanche l'opzione preferiti che consente di marcare specifici feed o singoli elementi news.

ext.....ext....

aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.......ADESSO STO MEGLIO BISOGNAVA ACCULTURARE UN POCHINO QUESTO BLOGGINO CON QUESTE NOTIZIE , non credete?
Personalmente mi sono trovata benissimo con tutti i prodotti GOOGLE....i servizi...
E' FACILE...E' VELOCE...è il massimo....
E ALLORA CHIARA LO DICE.....altro che msn!
GRAZIE GOOGLE.................

Lo slittamento dall'identità alla differenza: tappe principali

Dal momento che la cultura occidentale nasce in connessione al predominio dell’identità e a discapito della diversità, ritenuta fuori dalla regola, occorre procedere lungo una ricostruzione del pensiero occidentale, per dirigerlo verso un nuovo paradigma: la differenza.
Educare alla differenza significa capovolgere radicati concetti e pensieri, che hanno nutrito la crescita culturale dell’uomo occidentale nel corso della sua storia.


La necessità di identificare per ordinare ha radici lontane. Basti pensare al principio di identità e di non contraddizione di Parmenide, definiti anche da Aristotele nell’Organon e in esso affiancati dal principio del terzo escluso.
Solo durante l’Illuminismo comincerà a diffondersi un atteggiamento problematico nei confronti di ciò che esiste al di là del singolo, il quale getterà le basi alla difesa della dignità umana e al riconoscimento della differenza.


John Locke esprimerà la necessità di far coesistere una possibile pluralità di atteggiamenti religiosi, filosofici ed etici.






La nascita dell’antropologia culturale cancellerà le millenarie gerarchie delle culture e il pensiero di Claude Levi- Strauss contribuirà a sensibilizzare al rifiuto dell’etnocentrismo. Egli descrisse due tipi di società. Le società calde, sviluppate tecnologicamente e in continua evoluzione e le società fredde, rimaste allo stato primitivo. Tra le due, queste ultime rappresentano, per l’antropologo, sistemi equilibrati del rapporto uomo- natura e perciò sono un modello per le civiltà occidentali. Con Levi- Strauss i primitivi, considerati da sempre selvaggi e inferiori, diventano l’incarnazione di una Umanità più pura da perseguire.

Il pensiero negativo di Nietzsche guarderà oltre l’Occidente decostruendone i miti, i principi e le regole. Infatti, partendo dalla considerazione che l’uomo è gettato in un mondo che non ha creato lui e che è essenzialmente un essere- per- la- morte, egli rivela come la finitezza e la precarietà umana conducono l’uomo a costruire delle certezze necessarie per la sua sopravvivenza.


Ma è con la rivoluzione psicoanalitica che l’identità occidentale viene colpita al cuore. La tripartizione dell’ Io ( Es, Io, Super- Io) di Sigmund Freud aprirà la strada all’ affermazione della diversità a discapito dell’identità, della molteplicità a discapito dell’unicità.

Sono queste le fasi principali che hanno portato allo slittamento dall’identità alla differenza nella cultura occidentale. Ma la ricostruzione del pensiero occidentale non deve esaurirsi in queste tappe. Oggi occorre continuare questa rielaborazione per impedire un ritorno dell’identità che continua ad essere una minaccia, nonostante i progressi teorici che abbiamo enumerato.

Il pensiero debole

Una corretta interpretazione deve essere coordinata da un pensiero debole, per usare la definizione del filosofo torinese Gianni Vattimo, ovvero un’interpretazione che si fondi sul ripensamento profondo di tutte le nozioni che sono sempre state a sostegno della cultura e volto alla pietas nei riguardi dei valori storici tramandati.
Un pensiero, quindi, che accetti il peso dell’errore, del caduco, dell’effimero e di tutto ciò che è storico e umano, in favore dell’affermazione di un soggetto molteplice, complesso e cosciente di essere legato indissolubilmente all’alterità in una età nuova e totalizzante.
E, soprattutto, un soggetto tollerante e aperto, capace di mettere al bando la paura della diversità, i pregiudizi, l’etnocentrismo e l’individualismo, per cedere il posto alla comprensione e al dialogo, indispensabili per la promozione della tanto
discussa e desiderata integrazione.

Presentation? Si, "gadget"...!

Ho pensato che fosse stato utile avere sempre sottomano la presentazione del blog per dare agli utenti un quadro preciso degli argomenti trattati nel blog e per accedere facilmente e comodamente ai post più vecchi o ai temi che maggiormente ci interessano ..rimanendo sempre nella prima pagina! E allora..quale migliore gadget della presentation?

Buona visione!