Mi trovavo in un luogo molto frequentato dalle loro madri, la parrucchieria, e non volendo ho assistito ad una conversazione: chiedevano il meglio per i propri figli...
Mamma y: Sei andata a prendere la pagella di tuo figlio?
Il mio ha avuto tutti 9, ma la maestra mi ha detto che è difficile che lei metta 10 quindi posso considerare quel voto come il massimo.
Mamma x: Si, si anche il mio. Ma è giusto che gli metta questi voti, sono bambini molto intelligenti ed educati!
Anche in condotta gli ha messo 9.
Mamma y: Si...ma quello lo ha messo anche al bambino marocchino...
Mamma x: DAVVERO?!?!
Mamma y: E si... e invece sono andati a bocciare la figlia di W.
Mamma X: Mamma mia non ci posso credere!...
Ma visto che c'erano non potevano liberare la classe da quel marocchino! Sicuramente farà una puzza... soprattuto in quel buco di classe.... ahahah.
Mamma Y: E tanto si ritira... loro non ci tengono come noi all' istruzione.
Non ho commentato quel giorno e non lo farò ora... anche perchè non credo ce ne sia bisogno.
Su una cosa, però, ho riflettuto ... Noi e gli Altri, forse, ancora dobbiamo imparare a convivere.
Cara AnnaMaria hai centrato in pieno il punto...l'ignoranza, la presunzione e un forte individualismo ci conducono giornalmente ad assistere a simili discorsi che, per me, portano alla luce la tragicità dell'essere umano, il quale nel terzo millennio, purtoppo, non solo non riesce a convivere con l'altro...,ma soprattutto non riesce a riconoscerlo...Ecco come prende valore la frase di Morin che spesso ho citato "L'ultimo continente sconosciuto è l'uomo stesso"...ed ecco come in queste occasioni più che mai mi accorgo di quanta tristezza ci sia nel fatto che l'uomo giornalmente incontra sè stesso, ma non sempre si riconosce....
RispondiEliminasono appena entrato a sbirciare e...non potevo trovare un blog migliore. da sempre, nel mio piccolo, cerco di far capire che tutto ciò che è "altro" da noi stessi è una risorsa immensa di accrescimento che non può e NON DEVE essere sprecata o, peggio ancora, calpestata! AnnaMaria, non ti conosco personalmente, ma questo non cambia nulla; credo di poter dire che sei una persona di grande sensibilità ed intelligenza e ti consiglio di commentare la prossima volta. e' certamente vero che questo dialogo non necessita di altre parole, ma è altrettanto vero che troppo spesso si tace dando per scontato che tutti abbiano lo stesso ribrezzo. Se c'è una cosa che questo corso di laurea mi ha fatto comprendere è che il linguaggio è l'unico mezzo che abbiamo per esplicitare i nostri pensieri e che senza di esso l'esistenza stessa dei pensieri viene messa in discussione (ovviamente escludo le persone che non possono usare il linguaggio verbale per vari motivi. loro sono assolutamente dotati di pensieri!). Quindi parliamo, diciamo ciò che pensiamo anche a costo di sembrare ripetitivi o retorici, gridiamo la nostra indignazione e cominciamo a cambiare le cose!
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