Questo blog è per chi vuole dire BASTA alla differenza intesa come disvalore e SI alla costruzione di una nuova cittadinanza basata sui valori democratici e l'apertura all'altro da sè...vissuta come completamento della propria identità!
martedì 30 giugno 2009
Il posto giusto per questo ShOuT
sabato 27 giugno 2009
Una scuola esemplare.......?!
lunedì 22 giugno 2009
Per fare il punto...
Noi, in quanto uomini, dovremmo fare in modo di conoscerlo. Per incontrarlo, però, dobbiamo prima incontrare noi stessi e conoscere la nostra intimità profonda e i significati nascosti che ci hanno reso e continuano a renderci quello che siamo.
Solo portando avanti un sincero lavoro autobiografico su noi stessi, un autoesame, saremo in grado di percepirci come soggetti responsabili della propria storia.
E, una volta che avremo fatto luce in noi, saremo pronti per comprendere non solo quello che l’uomo ha compiuto e continua a compiere nel mondo, ma anche le possibili e giuste strade da percorrere nel nostro lungo cammino.
La nostra storia, fatta di sbagli e di conquiste, deve essere un esempio e una guida per tutti noi. Ed, inoltre, procedendo verso una continua rielaborazione e interpretazione della nostra intimità e della nostra storia, potremo giungere alla ri- scoperta dell’altro come parte di noi.
Il regno del “mordi e fuggi” , che ci circonda, troppe volte ci lascia con l’amaro in bocca. Ma, se non ci fermiamo a riflettere, continuerà a farlo, lasciandoci vegetare nella nostra vita.
Se invece ci renderemo conto che, proprio perché viviamo, non solo abbiamo il diritto di vivere, ma anche l’obbligo di vivere una vita che valga la pena di essere vissuta, allora capiremo quanto sia importante coltivare la nostra umanità.
Comprensione della diversità e dell’alterità, ascolto e dialogo, confronto e rispetto dei valori universali della democrazia sono gli obbiettivi dell’educazione interculturale, che investe sui cittadini per renderli nuovi cittadini responsabili di sé, delle proprie azioni, del mondo e degli altri.
L’uomo, con la sua nuova veste di cittadino glo-cale, potrà vedere la propria ricchezza, la propria speranza e la propria vita nell’altro, indipendentemente dal colore della pelle o dai tratti somatici o dalla cultura.
domenica 21 giugno 2009
Ma parliamo un pò di google?
Siamo arrivati alla fine di un percorso prestabilito.....Tanti sono stati i compiti da svolgere e credo che la maggior parte di noi l 'abbia fatto...Una cosa però mi preme particolarmente di fare...ovvero creare un piccolo elogio a quella che è stata la piattaforma che ci ha accompagnati in tutto questo percorso...GOOGLE!!!!
Partiamo con le nozioni basilari:
Google è un motore di ricerca per Internet che si occupa di immagini, foto, notizie, mappe, video, oltre a mantenere una copia cache di tutte le pagine che conosce.La popolarità di Google è talmente grande che in Inglese è nato il verbo "to google" col significato di "fare una ricerca sul web".I suoi servizi:
-AdWords: è il servizio per inserire il proprio sito all'interno dei risultati di ricerca, nella tabella "collegamenti sponsorizzati". Il servizio non è gratuito, ha un costo per click, stabilito dall'inserzionista, che viene scalato dal budget a disposizione ogni volta che un utente clicca sull'annuncio (pay-per-click). È possibile personalizzare ulteriormente la propria campagna pubblicitaria: si può inserire un limite al budget giornaliero, selezionare le aree geografiche dove far comparire l'annuncio, scegliere le parole chiave per la visualizzazione dell'annuncio.-AdSense:è il servizio di Google che permette agli affiliati di guadagnare inserendo della pubblicità nel proprio sito. L'utente cede a Google uno spazio nella propria home page (solitamente una striscia orizzontale in basso o verticale). L'algoritmo di AdSense scansiona il contenuto delle pagine web degli utenti affiliati. Poi Google inserisce nella sezione i propri annunci pubblicitari in base alle parole chiave trovate. È fondamentale la correlazione semantica tra contenuti della pagina web e annunci: questi ultimi devono essere pertinenti al sito che li ospita.
e molti altri......
Andiamo a dare una sbirciatina ai prodotti google da noi UTILIZZATI...
1. G-MAIL: Gmail è un servizio di webmail gratuito basato su ricerche che integra le caratteristiche più importanti dei tradizionali programmi email con la tecnologia di ricerca di Google. In tal modo, Gmail facilita l'individuazione dei messaggi:
non bisogna più scorrere avanti e indietro la casella di posta per trovare il
messaggio che si cerca. Oltre a un innovativo modo di leggere e monitorare i messaggi, Gmail offre anche 2,9 megabyte di spazio libero per l'archiviazione.
2.BLOGGER: è uno strumento gratuito di Google per la pubblicazione di blog e per una facile condivisione dei tuoi pensieri con tutti il mondo.
3.TALK: è un applicazione scaricabile caratterizzata dalla presenza di diverse funzionalità che ti permettono di comunicare con gli altri in tempo reale, mediante l'uso di:
Messaggistica istantanea — Per chattare con tutti i tuoi contatti Google Talk e Gmail in tempo reale.
Chiamate vocali da PC a PC gratuite — Per parlare gratis con chiunque sia online e disponga di un client Google Talk.
Invio e ricezione di messaggi vocali — Se la persona che chiami non è disponibile, puoi lasciarle un messaggio vocale.
-Avvisi Gmail sul desktop — Mentre stai utilizzando Google Talk, riceverai la notifica dei nuovi messaggi presenti nella Posta in arrivo di Gmail.
4. DOCUMENTI:Quando inviti altri utenti a modificare o visualizzare un foglio di lavoro, un documento o una presentazione, il tuo elenco contatti di Gmail verrà utilizzato per fornirti un accesso semplice e automatico a nomi e indirizzi email. In questo modo, ogniqualvolta immetti il nome di un utente che è presente nell'elenco contatti di Gmail, l'indirizzo email verrà inserito automaticamente nella casella di invito dopo aver digitato le prime lettere.5.Google Reader: è un lettore per feed con interfaccia web: un web aggregator.Per accedere al programma è necessario disporre di un Google Account, ovvero lo stesso che consente l'accesso a Gmail, Froogle, My Search History ed ai molteplici servizi aggiuntivi.Lo stile dell'interfaccia ricorda molto Gmail e la nuova versione di Google Groups. Anche in Google Reader il team di sviluppo non si è certo dimenticato di ricorrere ad AJAX, tecnologia che sembra oramai essere parte integrante di qualsiasi piattaforma realizzata dal motore di ricerca.Non manca neanche l'opzione preferiti che consente di marcare specifici feed o singoli elementi news.
ext.....ext....aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.......ADESSO STO MEGLIO BISOGNAVA ACCULTURARE UN POCHINO QUESTO BLOGGINO CON QUESTE NOTIZIE , non credete?
Personalmente mi sono trovata benissimo con tutti i prodotti GOOGLE....i servizi...
E' FACILE...E' VELOCE...è il massimo....
E ALLORA CHIARA LO DICE.....altro che msn!
GRAZIE GOOGLE.................
Lo slittamento dall'identità alla differenza: tappe principali
Educare alla differenza significa capovolgere radicati concetti e pensieri, che hanno nutrito la crescita culturale dell’uomo occidentale nel corso della sua storia.
Solo durante l’Illuminismo comincerà a diffondersi un atteggiamento problematico nei confronti di ciò che esiste al di là del singolo, il quale getterà le basi alla difesa della dignità umana e al riconoscimento della differenza.
La nascita dell’antropologia culturale cancellerà le millenarie gerarchie delle culture e il pensiero di Claude Levi- Strauss contribuirà a sensibilizzare al rifiuto dell’etnocentrismo. Egli descrisse due tipi di società. Le società calde, sviluppate tecnologicamente e in continua evoluzione e le società fredde, rimaste allo stato primitivo. Tra le due, queste ultime rappresentano, per l’antropologo, sistemi equilibrati del rapporto uomo- natura e perciò sono un modello per le civiltà occidentali. Con Levi- Strauss i primitivi, considerati da sempre selvaggi e inferiori, diventano l’incarnazione di una Umanità più pura da perseguire.
Ma è con la rivoluzione psicoanalitica che l’identità occidentale viene colpita al cuore. La tripartizione dell’ Io ( Es, Io, Super- Io) di Sigmund Freud aprirà la strada all’ affermazione della diversità a discapito dell’identità, della molteplicità a discapito dell’unicità.
Il pensiero debole
Un pensiero, quindi, che accetti il peso dell’errore, del caduco, dell’effimero e di tutto ciò che è storico e umano, in favore dell’affermazione di un soggetto molteplice, complesso e cosciente di essere legato indissolubilmente all’alterità in una età nuova e totalizzante.
E, soprattutto, un soggetto tollerante e aperto, capace di mettere al bando la paura della diversità, i pregiudizi, l’etnocentrismo e l’individualismo, per cedere il posto alla comprensione e al dialogo, indispensabili per la promozione della tanto
discussa e desiderata integrazione.
sabato 20 giugno 2009
Dagli strumenti alle istruzioni per l'uso...
Decostruire significa sviluppare una conoscenza della conoscenza, pensando la complessità e tenendo presente che procedere lungo questa strada non significa cancellare l’identità, bensì rivedere le interpretazioni difettose, come la visione unitaria dei punti di vista e la legittimazione di stereotipi e pregiudizi.
Comprendere e decostruire rappresentano il percorso obbligato per la realizzazione della nuova forma mentis e per la coltivazione di un nuovo soggetto in grado, grazie a questi strumenti cognitivi forniti dall’ermeneutica moderna, di interpretare l’alterità e la differenza come strutture portanti per la costruzione sociale e culturale dell’epoca della globalizzazione.
Appare così evidente il compito dell’uomo nella post-modernità, ovvero quello di interpretare la dimensione che lo circonda ovvero quella dell’oltre, nel quale abita l’alterità e la diversità che tanto temiamo e delle quali non possiamo fare a meno.
venerdì 19 giugno 2009
Gli strumenti contro il razzismo...
Tutto ciò è possibile se e solo se impariamo a guardare gli altri con uno sguardo antropologico capace di mostrare la bellezza che risiede nell’altro e con essa le difficoltà, i timori e le risposte che il diverso manifesta quando stereotipi e pregiudizi vengono usati contro di lui.
In sostanza il cittadino deve farsi portatore di una nuova forma mentis capace di emigrare verso il pensiero altrui, comprenderlo e tornare in sé facendo tesoro dell' esperienza dell'incontro.
martedì 16 giugno 2009
Risultati sondaggio
- Si, spesso 0%
- Si, qualche volta 75%
Il fatto che quest'ultima opzione sia stata la più cliccata è un ottimo input per una sincera riflessione che conduca alla consapevolezza che il pregiudizio è dentro di noi...
Ammettere ciò significa riconoscere che l'ignoranza apre la strada al razzismo...mentre se conosciamo il pregiudizio e le sue implicazioni esso avrà strade negate...
venerdì 12 giugno 2009
Quando il calcio diventa razzismo...
domenica 7 giugno 2009
Che cosa sono i "crimini di odio"?
Il razzismo
Il pregiudizio di razza troverà luogo teorico nel Positivismo e alcuni teorici sosterranno l’esistenza della differenza di razza su base biologica, affidandosi alla teoria evoluzionistica e all’ipotesi dei condizionamenti ambientali sui caratteri degli individui, con il preciso scopo di gerarchizzare le popolazioni umane tra settentrionali e meridionali, a tutto svantaggio di quest’ultime.
Inoltre, nel 1978 durante la Conferenza generale di Parigi, l’ UNESCO ha emanato la Dichiarazione sulla razza e i pregiudizi razziali nella quale si afferma che
“tutti gli esseri umani appartengono alla stessa specie e provengono dallo stesso ceppo. Essi nascono uguali in dignità e diritti e fanno tutti parte integrante dell’Umanità” e ancora “tutti gli individui e tutti i gruppi hanno diritto di essere diversi, di ritenersi e di essere accettati come tali”.
Etnocentrismo e xenofobia:istruzioni per il NON uso
Ora sposteremo la nostra attenzione sui sentimenti in questione per capirne le dinamiche e gli effetti. Cominciamo con l'etnocentrismo e la xenofobia.
Quando parliamo di etnocentrismo intendiamo riferirci alla credenza che la cultura propria sia superiore alle altre. In altre parole, anziché cercare di capire il comportamento altrui nel contesto di una determinata cultura, assumiamo un atteggiamento che consiste nel giudicare non corretta qualsiasi azione, credenza o abitudine solo perché diverse dalle nostre, ritenute invece esatte. Ne consegue la discriminazione e l’ emarginazione del soggetto, o dei gruppi di soggetti, che si discostano dalla cultura e dal pensiero dominante.
Una forma meno grave di etnocentrismo è considerata l'abitudine di utilizzare l'aggettivo americani in relazione ai cittadini degli Stati Uniti, mentre il termine include anche tutti gli abitanti del Nord e Sud America.
Le forme gravi di etnocentrismo impediscono la comunicazione tra le persone.
Anche la xenofobia, ovvero la paura e l’intolleranza del diverso, vissuto come pericoloso e per questo da allontanare, conduce all’emarginazione e, affiancata al sentimento etnocentrico, si configura come un meccanismo di difesa dalla diversità, la quale minaccia, appunto, la correttezza della propria cultura, considerata superiore.
Come porsi allora nei confronti delle culture altre?
Per prima cosa dobbiamo evitare tre tipi di possibili comportamenti che in genere si assumono e che sono purtroppo errati. Quali sono?
L'ansietà, ovvero quando siamo ansiosi perchè non sappiamo chi abbiamo di fronte e anzicchè concentrarci sul momento comunicativo, i nostri pensieri si focalizzano solo su questo sentimento, causando timore e chiusura.
Assumere similarità invece di differenza, ovvero quando non sappiamo nulla su una certa cultura e assumiamo che non vi sono differenze con la nostra.
Assumere differenza invece di similarità, ovvero quando assumiamo che tra la nostra cultura ed un'altra vi sia un divario inconciliabile, ciò non ci permette di riconoscere le cose in comune tra le due culture.
Qual'è dunque l'atteggiamento corretto da assumere nei confronti di una cultura altra?
Non occorre assumere niente, ma chiedere, conoscere e apprendere...essere disponibili cioè ad aprirsi alla diversità per cogliere le differenze e le similarità.
mercoledì 3 giugno 2009
PERCHE' STEREOTIPI E PREGIUDIZI CONTINUANO AD ESISTERE?
Stereotipi e pregiudizi
Gli stereotipi e i pregiudizi si pongono come vere e proprie barriere all'apertura verso l'altro da sè, alla conoscenza del diverso e più in generale all'integrazione nella società multietnica.
L'educazione interculturale ha il compito di scardinare questi pensieri radicati nella mente umana e mostrarne l'erroneità.
L'ultimo dei sette saperi che Edgar Morin propone per l'educazione del futuro abbiamo detto essere la promozione del riconoscimento degli errori e delle illusioni delle conoscenze.
Possamo definire stereotipi e pregiudizi errori e/o illusioni della conoscenza?
La risposta è SI.
Per poter combattere stereotipi e pregiudizi è necessario conoscerli!
Che cos'è uno stereotipo?
Lo stereotipo è uno schema di pensiero rigido, con il quale si etichetta un gruppo sociale. Questo pensiero riconduce i singoli all’interno di una categoria attribuendogli alcuni tratti negativi, che vengono generalizzati a tutto il gruppo, sulla base dell’assunzione che una credenza sia vera e senza considerare che potrebbe non esserlo. Inoltre, l’uso continuato dello stereotipo rafforza la credenza, che sia essa vera o falsa.
Che cos'è un pregiudizio?
Il pregiudizio è un opinione preconcetta non concepita per conoscenza diretta di un fatto, bensì sulla base di voci o opinioni di senso comune non verificate. C’è da aggiungere che il pregiudizio non cambia di fronte a nuovi dati conoscitivi e fa ricorso alla logica dell’eccezione che conferma la regola, per giustificare i comportamenti che si allontanano da determinati stereotipi.
Perchè nascono?
Stereotipi e pregiudizi sono generati da processi socio- cognitivi, quali la sistematizzazione e la categorizzazione, che la mente umana utilizza per conoscere la realtà circostante attraverso la costruzione di somiglianze e differenze. Questi processi attivano una semplificazione del molteplice. La conseguente riduzione all’unico, può causare i suddetti erronei pensieri negativi verso chi è percepito come diverso ed estraneo alla nostra conoscenza.
In conclusione
Stereotipi e pregiudizi sono errori che la nostra mente compie nel procedimento della categorizzazione sociale, simili agli errori che la mente umana compie nella percezione delle illusioni visive.
Prendiamo l'esempio dell'illusione di Mueller-Layer.
I tre segmenti ci appaiono di dimensioni diverse, ma non è così...
Davanti ad un'informazione ambigua la nostra mente sceglie la risposta più semplice e nel contempo erronea.
Per capirci...
Se, invece di considerare stereotipi e pregiudizi come errori della mente durante la percezione del mondo esterno, li consideriamo come pensieri giusti e giustificati, continueremo a determinare la diffusione di sentimenti pericolosi come l’etnocentrismo, la xenofobia e il razzismo.
martedì 2 giugno 2009
Proposte per l'educazione del futuro
Edgar Morin propone sette saperi che l' educazione del futuro deve perseguire, nel caso in cui voglia veramente predisporsi verso una totale formazione del cittadino del mondo, inteso come cittadino glo-cale.
- educare ad affrontare le incertezze
- educare alla condizione umana
- educare all’identità terrestre
- promuovere i principi di una conoscenza pertinente, tesa alla sviluppo di una intelligenza in grado di cogliere il complesso;
- promuovere un' etica del genere umano
- promuovere un’etica della comprensione
- promuovere il riconoscimento degli errori e delle illusioni delle conoscenze.
Su quest'ultima porremo l'attenzione nei prossimi giorni, mentre sulle altre abbiamo gia in parte discusso, prendendo in considerazione l'opinione di altri autori o delle riflessioni personali, che potrete riguardare e commentare cliccando sui link correlati, che fanno riferimento ad alcune pagine del blog, dedicate a questi argomenti,ma tengo a sottolineare che le suddette pagine non sono le uniche a trattare i temi in questione, in quanto sono stati ripresi più volte e sotto vari punti di vista. Nonostante tutto i link creati fungono da guida e da supporto per dare un idea di ciò che si sta lungamente discutendo in questo angolo di ambienti digitali.Buona lettura e buona riflessione....per chi abbia un pò di tempo per riflettere è ovvio...
EDUCAZIONE INTERCULTURALE
alla comprensione e all’ascolto, attraverso esercizi di ascolto dell’altro e di attenzione verso le altre storie di vita, verso i pensieri, le emozioni, i sogni e i progetti altrui;
educare alla differenza ed al pluralismo, attraverso esercizi cognitivi atti alla costruzione di un pensiero migrante;
Dalla comunicazione all'educazione INTERCULTURALE
( S. Ulivieri, L’educazione e i marginali. Storia, teoria, luoghi e tipologia dell’emarginazione, La Nuova Italia, Firenze,1997, p. 319.)
lunedì 1 giugno 2009
COMUNICAZIONE nel VILLAGGIO GLOBALE
Per Hall la cultura, o meglio le differenti culture altro non sono che dei processi comunicativi.
domenica 31 maggio 2009
Attualità e grande spinta innovativa nelle vecchie circolari ministeriali
Sono i valori, in ultima analisi il valore universale della persona, i fondamenti transculturali di quella comune cultura (in parte già presente, in gran parte ancora da costruire) del rispetto, del dialogo e dell'impegno, che rendono possibile pensare e vivere l'interculturalità non come indifferenza, confusione, sopraffazione o cedimento, ma come prospettiva educativa per tutti, giocata sui due indisgiungibili versanti del rispetto e della promozione di ciascuno.
Pur con tutte le sue difficoltà ed i suoi problemi irrisolti, il nostro paese è meta del desiderio di persone e di interi popoli che vivono grandi difficoltà politiche, economiche, morali in molti paesi del sud africano e dell'est europeo ed asiatico, mentre da noi si avverte il fascino dei modelli culturali che vengono dal nord europeo e dall'ovest americano, mondi verso i quali intensissime sono state le migrazioni dei nostri connazionali in tempi antichi e recenti.
Allargare lo sguardo al passato, alle vicende di individui, popoli, stati, culture, nei versanti dell'economia, della religione, dell'arte, della scienza, della filosofia, della tecnica, con il contributo che proviene dalle moderne scienze umane, consente di comprendere molte ragioni delle tensioni attuali e di individuare linee culturali e politiche, atteggiamenti e comportamenti meno inadeguati di quelli attuali a compiere le scelte adatte a risolvere i grandi problemi di convivenza che caratterizzano il nostro tempo.
Si tratta in particolare di cogliere, nelle storie di persone e gruppi, sia i caratteri dell'unicità identitaria di ogni singolo individuo, sia quelli delle particolarità delle appartenenze identitarie collettive, sia quelli che riguardano l'universalità della comune appartenenza all'umanità, intesa non solo come valore comune, ma anche come gruppo di persone, il gruppo più grande di cui facciamo parte e dal cui solidale destino dipende anche il destino di ciascuno di noi, qualunque sia la sua collocazione, nello spazio e nel tempo, in una fede o nell'altra.
Bisogna evitare che rigidezze mentali e fantasmi di varia origine facciano evolvere le legittime differenze personali e culturali, etniche e religiose, linguistiche e territoriali, in chiusure di tipo localistico o nazionalistico o addirittura in processi di intolleranza razzistica, che sono tanto più frequenti quanto più culturalmente superficiali e psicologicamente fragili sono le persone colpite da queste sindromi.[...]
Presentation? Si, "gadget"...!
Buona visione!