sabato 23 maggio 2009

Dalla complessità all'incertezza

Il prendere coscienza della complessità dell'uomo e del mondo ci pone davanti ad un senso di costante incertezza, in cui appunto ogni strada certa e sicura viene negata.


Come far i conti allora con l'incertezza per dominarla? Innanzitutto occorre conoscerla....




Che cos'è l'incertezza? E' possibile darne una definizione? Oppure assume molteplici sfacccettature?



E' utile in questo senso dare uno sguardo alla suddivisione che ne fa Edgar Morin.


Egli descrive quattro tipi d’incertezza che si fanno strada nel nostro tempo:



  • un’incertezza storica
non esistono solo innovazioni, ma anche distruzioni.



  • un’incertezza della conoscenza
la conoscenza non è mai certa e richiede sempre verifiche e rielaborazioni.



  • un’incertezza del reale
la realtà non è mai leggibile in modo certo e nasconde sempre un possibile non visibile.



  • un’incertezza dell’azione
ogni azione è una scelta, ogni azione scelta è una scommessa, e le scommesse si sa includono un rischio.



Non resta che prendere atto di questa condizione umana incerta e rivalutarla a proprio favore, che non significa rinunciare all’azione ma
“agire con la piena coscienza che la scommessa comporta”.
In altre parole dobbiamo imparare a vivere con l’incertezza per poterla affrontare senza temerla! Così facendo saremo in grado di guardare in faccia le nostre paure, conoscerle e trasformale in risposte ai nostri problemi.
Se apprendiamo l’incertezza che ci spaventa e disorienta, essa non ci farà più paura e non avremo più bisogno di ripiegarci su noi stessi e aggrapparci a quell’individualismo, che se da un lato ci rende più sicuri e forti, dall’atro ci allontana dagli altri facendoci dimenticare il nostro essere animali sociali, causando una inevitabile perdita dell’unica e vera concezione del sé come “io” in relazione al “tu”.

3 commenti:

  1. è affascinante pensare come ciò che noi reputiamo una "condanna" ( il vivere ogni istante nell'incertezza, l'essere uomini che si perdono nella complessità del loro essere e delle relazioni con gli altri...), un "peso" (delle volte , aimhè, insostenibile), sia il dono più grande che ci potessero fare... La natura ha ben pensato di "complicarci" la vita in modo dolce, creandoci come esseri unici, diversi (eppur così simili in apparenza!), complessi, pieni di sfaccettature, pieni di possibilità di scelta... tutto questo è meravigliosamente nostro, in ogni istante della nostra vita... :)
    un Io senza un Tu, non sarebbe l'Io che è.

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  2. Cara Roberta è proprio questo il punto!Brava! Noi crediamo che vivere nell'incertezza sia un male e invece non ci rendiamo conto che è una ricchezza...che mondo sarebbe se fosse un mondo certo? Che vita condurremmo se avessimo la certezza di tutte le cose? La varietà e la molteplicità umana avrebbero strade negate...e l'omologazione prenderebbe il sopravvento...
    E' questa dunque la strada da percorre, ovvero considerare l'incertezza un bene e un tesoro da non temere, ma da usare con la piena consapevolezza che proprio perchè esiste, esistiamo anche noi e gli altri da noi...
    Grazie Roby per le tue precisazioni e se ne hai voglia puoi postare un argomento tutto tuo in relazione a queste tematiche...sei o non sei una mia co-autrice?
    Ciao Stefi.

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Presentation? Si, "gadget"...!

Ho pensato che fosse stato utile avere sempre sottomano la presentazione del blog per dare agli utenti un quadro preciso degli argomenti trattati nel blog e per accedere facilmente e comodamente ai post più vecchi o ai temi che maggiormente ci interessano ..rimanendo sempre nella prima pagina! E allora..quale migliore gadget della presentation?

Buona visione!