mercoledì 6 maggio 2009

Fermiamoci a riflettere!

Negli ultimi anni la nostra società ha subito una serie di trasformazioni veloci e di pari passo altrettanto veloce è divenuto, oggi, il nostro ritmo quotidiano. Questo comporta il consolidarsi di una grande verità: noi viviamo freneticamente la nostra vita, presi solo dalla preoccupazione di non restare indietro, a discapito di alcune considerazioni molto importanti che fanno comunque, nonostante tutto, parte del nostro essere uomini.
In primo luogo, non possiamo non considerare il fatto che, proprio perché siamo uomini, viviamo in una società umana costituita da altri uomini con i quali conviviamo seguendo delle regole, le quali mirano a preservare il benessere della società stessa. Vivere nella società umana non significa solo non trasgredire queste regole, ma significa soprattutto che non siamo soli.


Thomas Merton affermavanessun uomo è un’isola”.

Se ci soffermiamo a riflettere sul significato di questa affermazione ci renderemo conto di quanto essa sia così profonda e veritiera. Dal momento in cui nasciamo veniamo catapultati nella società umana a diretto contatto con altri uomini simili a noi, ma estremamente diversi. Ogni uomo ha infatti, in base al proprio vissuto, una propria personalità e un proprio pensiero. Ogni uomo è unico e irripetibile. Ed è questa unicità che rende l’uomo tale e che lo spinge alla scoperta dell’altro, del diverso da sé. Rapportarsi agli altri è una esigenza innata, è dentro di noi e deriva dal nostro essere unici.
In secondo luogo, dunque, noi siamo naturalmente portati a conoscere ed esplorare gli altri. Non siamo isole, bensì oceani che lambiscono spiagge conosciute e spiagge ignote alla continua ricerca di un assetto stabile.
Senza gli altri non potremmo essere quello che siamo. Noi abbiamo bisogno degli altri e gli altri hanno bisogno di noi. La nostra realizzazione come persona nasce con e per gli altri. Questo è l’uomo.
E, se da un lato l’alterità e la realtà circostante seducono l’uomo, dal momento che la loro diversità li rende interessanti e coinvolgenti, dall’altro possono anche, a causa di questa forte carica di differenza, spaventare ed essere vissuti come pericolo. L’insicurezza verso la propria identità fa sentire debole l’individuo di oggi il quale finisce, purtroppo sempre più spesso, con il vivere l’illusione che rifiutando o aggredendo il diverso possa darsi una identità forte. La paura dell’alterità è, dunque, direttamente proporzionale all’incapacità che ha l’uomo moderno di controllare la propria vita in una società instabile e complessa. Società che spinge il soggetto a rifugiarsi in una dimensione di forte individualismo per proteggersi dalla dimensione dell’alterità, percepita come minaccia per il proprio io.
Si evince, dunque l’importanza di sensibilizzare la comunità umana e soprattutto i giovani, all’approfondimento del rapporto identità-alterità che conduce ad una più piena consapevolezza di noi stessi e del nostro vivere insieme agli altri. Tralasciare o non comprendere questa delicata relazione è causa, per chi oggi vive troppo di fretta per porvi attenzione, di comportamenti e azioni che minacciano non solo il benessere personale e quello comune ma, purtroppo anche la pace e la serenità tra i popoli.


1 commento:

  1. Fermiamoci a riflettere sui prodotti della nostra condizione socio-politica: forse per stabilire un rapporto con gli altri è utile partire anche da qui.

    Caparezza ft. Albano - Vieni a ballare in Puglia Video Testo Lyrics
    I delfini vanno a ballare sulle spiagge.
    Gli elefanti vanno a ballare in cimiteri sconosciuti.
    Le nuvole vanno a ballare all’orizzonte.
    I treni vanno a ballare nei musei a pagamento.
    E tu dove vai a ballare?

    RIT:
    Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia,
    tremulo come una foglia foglia foglia.
    Tieni la testa alta quando passi vicino ala gru
    perché può capitare che si stacchi e venga giù.

    Hey turista so che tu resti in questo posto italico.
    Attento! Tu passi il valico ma questa terra ti manda al manicomio.
    Mare adriatico e Jonio, vuoi respirare lo iodio
    ma qui nel golfo c’è puzza di zolfo,
    che sta arrivando il demonio.

    Abbronzatura da paura con la diossina dell’ILVA.
    Qua ti vengono pois più rossi di Milva e dopo assomigli alla Pimpa.

    Nella zona spacciano la morìa più buona.
    C’è chi ha fumato veleni all’ENI,
    chi ha lavorato ed è andato in coma.
    Fuma persino il Gargano, con tutte quelle foreste accese.
    Turista tu balli e tu canti, io conto i defunti di questo paese.
    Dove quei furbi che fanno le imprese, non badano a spese,
    pensano che il protocollo di Kyoto sia un film erotico giapponese.

    RIT:
    Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia
    dove la notte è buia buia buia.
    Tanto che chiudi le palpebre non le riapri più.
    Vieni a ballare e grattati le palle pure tu
    che devi ballare in Puglia Puglia Puglia,
    tremulo come una foglia foglia foglia.
    Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru
    perché può capitare che si stacchi e venga giù.

    E’ vero, qui si fa festa, ma la gente è depressa e scarica.
    Ho un amico che per ammazzarsi ha dovuto farsi assumere in fabbrica.
    Tra un palo che cade ed un tubo che scoppia in quella bolgia si accoppa chi sgobba
    e chi non sgobba si compra la roba e si sfonda finché non ingombra la tomba.
    Vieni a ballare compare nei campi di pomodori
    dove la mafia schiavizza i lavoratori, e se ti ribelli vai fuori.
    Rumeni ammassati nei bugigattoli come pelati nei barattoli.
    Costretti a subire i ricatti di uomini grandi ma come coriandoli.

    Turista tu resta coi sandali, non fare scandali se siamo ingrati
    e ci siamo dimenticati d’essere figli di emigrati.
    Mortificati, non ti rovineremo la gita.
    Su, passa dalla Puglia, passa a miglior vita.

    RIT:
    Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia
    dove la notte è buia buia buia.
    Tanto che chiudi le palpebre e non le riapri più.
    Vieni a ballare e grattati le palle pure tu
    che devi ballare in Puglia Puglia Puglia
    dove ti aspetta il boia boia boia.
    Agli angoli delle strade spade più di re Artù,
    si apre la voragine e vai dritto a Belzebù.

    O Puglia Puglia mia tu Puglia mia,
    ti porto sempre nel cuore quando vado via
    e subito penso che potrei morire senza te.
    E subito penso che potrei morire anche con te.

    http://www.youtube.com/watch?v=YdVaHCCxHMw&feature=related

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Presentation? Si, "gadget"...!

Ho pensato che fosse stato utile avere sempre sottomano la presentazione del blog per dare agli utenti un quadro preciso degli argomenti trattati nel blog e per accedere facilmente e comodamente ai post più vecchi o ai temi che maggiormente ci interessano ..rimanendo sempre nella prima pagina! E allora..quale migliore gadget della presentation?

Buona visione!