Tra gli studiosi recenti che prendono in considerazione il concetto di cittadinanza del mondo è da ricordare Martha Nussbaum, filosofa e pedagogista americana.
Ella scrive nel suo libro Coltivare l'Umanità:
“Diventare cittadino del mondo significa spesso intraprendere un cammino solitario, una sorta di esilio, lontani dalla comodità delle verità certe, dal sentimento rassicurante di essere circondati da persone che condividono le nostre stesse convinzioni e ideali”
Con questa affermazione, la Nussbaum, sembra voglia dirci che per essere veri cittadini del mondo dobbiamo, come Diogene, diventare stranieri in patria e far leva unicamente sulla nostra capacità di ragionare criticamente, mettendo in discussione il nostro credo e la nostro modo di vivere per poter realmente capire se siamo nel giusto o meno e, soprattutto, senza avere paura di pensare in maniera diversa da chi ci circonda o di scoprire che ciò che si è sempre pensato e sostenuto è in realtà sbagliato.
Se ognuno di noi riuscirà, nel suo piccolo, a portare avanti questo autoesame sarà già a metà strada dell’opera, perché avrà migliorato se stesso e allora potrà credere che anche gli altri possono farlo. E si sa che una sola persona migliore non può cambiare il mondo, ma più persone che abbiano un pensiero nuovo e migliore possono se non cambiarlo, di certo migliorarlo.
A questo proposito ecco due citazioni che dovrebbero indurci alla riflessione:
“una vita che non si fondi sull’autoesame
non vale la pena di essere vissuta".
Socrate
“Presto noi tutti moriremo. Intanto mentre viviamo in mezzo agli altri
Socrate
“Presto noi tutti moriremo. Intanto mentre viviamo in mezzo agli altri
uomini facciamo in modo di coltivare la nostra umanità”.
Seneca
Oggi più che mai dovremmo fare tesoro di queste parole per pensare e agire criticamente per il bene nostro e di tutta la comunità umana. Non siete forse d'accordo?
Ciao cara... Si certo hai perfettamente ragione, ma "il protagonismo" sembra essere sempre "in agguato", pronto a tentare anche la mente di coloro che possono vantare i principi più sani. Purtroppo lo scetticismo è spontaneo...
RispondiEliminaMi viene in mente quel detto: NESSUNO FA NIENTE PER NIENTE".
Anche quando penso all'autoesame noto che nella realtà va bene e si parla volentieri di autoesame, ma a condizione che sia quello degli altri! In realtà, siamo tutti pronti a guardare la pagliuzza che c'è nell'occhio del vicino, ma quano si tratta della trave del nostro occhio, facciamo finta non ci sia. Nessuno, o pochi soltanto, sono disposti e sono in grado di fare una qualche forma di autoesame...
Ciao! Hai perfettamente ragione..per questo è importante parlarne, per questo è nato questo blogspot! Per fermarci a riflettere non solo sugli altri, e sul rapporto io-tu, ma anche su noi stessi! Il mio blog, le citazioni, il pensiero di questi filosofi, hanno l'obbiettivo di aprire uno spiraglio nella nostra mente, oggi troppo egoista e presa da se stessa, allo scopo di suscitare un momento di riflessione e di autoesame...anche laddove è più restio a sorgere... in quanto, come diceva Socrate, tutti abbiamo la capacità dell'autoesame...e il punto, dunque, è farla venire fuori..!
RispondiEliminaMi auguro di riuscirci...in qualche modo..a presto!